Dalle strade di grecia

  • Giugno 17, 2011 16:01

BARBARIE: L’ULTIMA CARTA DI UNO STATO IN CRISI!

 

E’ impensabile in un paese come la Grecia trattenere il fiato quando esci di casa, guardarti alle spalle mentre cammini nel tuo quartiere, venire accoltellato sotto casa tua per possedere una macchina fotografica. E’ impensabile vedere tanta indigenza concentrata in un posto così “piccolo” come Atene.

E’ impensabile essere picchiato, accoltellato, pestato dalla polizia dentro la tua stessa abitazione ed addirittura ucciso solo perchè hai la pelle nera e sei nato a poche migliaia di chilometri di qua.

E’ impensabile, ma reale.

L’assassinio di un quarantatreenne greco, il 10 Maggio, per mano di tre immigrati nel centro di Atene è stato il miglior pretesto per le istituzioni reazionarie per lanciare nuove misure politiche contro l’immigrazione.

Insieme ai loro servi di sempre, i fascisti, e con il consenso di una certa parte della società attratta dal solito populismo xenofobo, è stata lanciata la repressione razzista più vasta degli ultimi decenni.

Il risultato sono l’accoltellamento di cento immigrati, tre morti, la sparizione di migliaia di immigrati, come nella cittadina di Igoumentisa.

Questa è la strategia di uno stato che vede la sua economia crollare: creare le condizioni affinchè si scateni una guerra fra poveri.

La popolazione greca da ormai tre anni è chiamata a sacrificarsi oltre ogni limite per il “salvataggio dell’economia nazionale”. Il valore della vita è sempre più svalutato, come svalutato è il valore del lavoro. Così cresce lo sfruttamento e la repressione diventa asfissiante.

Tantissime persone tuttavia fin dal Dicembre del 2008 hanno iniziato a lottare contro questo stato di cose. E’ iniziata una vera e propria rivolta popolare che ha cominciato a lacerare il consenso politico verso le istituzioni e i responsabili di questa crisi; sono state create aggregazioni antiautoritarie, assemblee di cittadini, assemblee di quartiere, assemblee di lavoratori autorganizzati.

Tutto ciò è molto pericoloso per i padroni e sta dando una grossa mano a smascherare il fallimento delle loro politiche e del fondo monetario internazionale.

Ora che il crollo appare inevitabile lo stato non trova di meglio che lanciare un appello “all’unità nazionale”.

Noi però sappiamo benissimo che l’unica risposta umana alla crisi è il riconoscersi in un’unica coscienza nativi ed immigrati, greci ed italiani, poveri e sfruttati in generale. Il nostro presente è comune e comuni dovranno essere le nostre lotte ed il nostro futuro. L’unica risposta al terrore scatenato dai padroni è la solidarietà umana fra persone.

Altrimenti alimenteremo soltanto una guerra fra poveri e, con essa, la vittoria del capitale.

CONTRO IL SACRIFICIO DELLA VITA PER IL SALVATAGGIO DELL’ECONOMIA!

SOLIDALI CON CHI LOTTA CONTRO OGNI SFRUTTAMENTO!