Alexis vive
6 Dicembre 2010
Il 6 dicembre è una data che vogliamo ricordare perchè due anni fa nel quartiere di Exarchia, ad un gruppo di ragazzi che insultavano una pattuglia, un poliziotto ha risposto sparando e uccidendo Alexis, un ragazzi di 16 anni. La prima risposta naturale è stata una sommossa generalizzata che per i tre giorni successivi all’omicidio hanno messo a ferro e fuoco la maggiori città del Paese e in poco tempo ha coinvolto svariati strati della società greca tramutandosi in una vera e propria sollevazione sociale. Ancora adesso la rabbia non si spegne, la giustizia di stato non è sufficiente a vendicare la morte di un ragazzo, i conti devono ancora essere saldati.
Pur consapevoli che le forze dell’ordine sono il braccio armato di ogni stato che difende gli interessi dei borghesi siamo convinti che anche in Italia i morti per mano degli sbirri dovrebbero ricevere la stessa solidarietà che ha trovato Alexis in Grecia.
Nelle carceri, nei cie, nelle questure e nelle fabbriche il sistema capitalista uccide attraverso lo stato.
Non si tratta di mele marce né di eccezioni, gli abusi di potere sono una prassi quotidiana che colpisce gli sfruttati, i non allineati e chi si ribella.
Siamo perciò convinti che sia necessario reagire perchè il silenzio e l’indifferenza sono connivenza.
“Perchè bruciamo? Perchè distruggiamo? Perchè siamo merci e non ci piace affatto”