Appello all’antifascismo
Sabato sera, 5 febbraio, Casapound inaugurerà una nuova sede in via Guerrazzi, nel pieno centro di Bologna. Ciò vuol dire una cosa sola: i fascisti cercano di rialzare la testa.
La loro presenza in questa città non è stata mai tollerata, sia perché Bologna è una città simbolo della resistenza antifascista, sia perché i fasci, qualsiasi sia la città, devono sparire.
Da quel famoso 25 aprile 1945, i fascisti non sono mai spariti del tutto, anzi hanno continuato subdolamente a restare negli ambienti più infami della politica italiana. Gerarchi del partito fascista sono rimasti in politica dopo la costituzione lasciandoci come postumi, partiti come quelli di Bossi, Fini, Storace ecc.; i gruppi squadristi hanno continuato la loro funzione di braccio armato dello stato, con bombe e agguati ai compagni, e oggi tentano di radicarsi nel tessuto urbano, per tentare di riacquistare quel potere che avevano durante il ventennio.
Lo stesso giorno a Firenze i fascisti sfileranno in corteo, appoggiati e legittimati dal Pdl, ma in ogni parte d’Italia, i legami tra destra istituzionale e estremisti fascisti si vanno intensificando (dalle dichiarazioni della Polverini alla legge sulle politiche giovanili della ministra Meloni) dando ad organizzazioni fasciste come Casapound e Forza Nuova potere economico e politico, e legittimazione a compiere le loro vigliacche azioni.
Soprattutto in questi tempi di crisi, con il crescere del malcontento sociale e delle difficoltà economiche, tra le classi più deboli, il ritorno dei fasci ci sembra quanto più funzionale al Capitale per fronteggiare il naturale spirito di ribellione/rivolta che va crescendo tra le classi sfruttate. Ad anni di distanza la natura dei fasci rimane sempre quella di servi di questo sistema di sfruttamento e devastazione.
Non possiamo permetterci di ripetere gli errori del passato. I fascisti vanno fermati e cacciati subito, senza concedergli nessuna possibilità di reazione. La lotta iniziata dai partigiani 70 anni fa, va ancora conclusa definitivamente,una volta per tutte. La lotta si fa in strada ed è lì che ci si può chiamare compagni. Ed è li che si fronteggiano i fasci. Spetta a noi rispedire queste merde nelle fogne.
CONTINUARE LA RESISTENZA, AUTORGANIZZARE L’OFFENSIVA.
Sabato 5 febbraio P.zzetta dei Servi di Maria, angolo Strada Maggiore h 19.30
Antifasciste e antifascisti